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Comunicato Stampa Segreteria Nazionale UGL Chimici


Anno 2020: Covid 19 e Fondi Pensione

1/23/2021

L’anno 2020 appena concluso ha fatto scuola e ci lascia un insegnamento prezioso sul quale vale la
pena soffermarci. Dopo una partenza senz’altro positiva sulla scia dei buoni risultati finanziari
dell’anno precedente è scoppiata a febbraio la pandemia da COVID-19 creando un panico nel
mondo economico-finanziario senza precedenti. Nell’arco di pochi giorni il valore quota dei nostri
Fondi ha iniziato a precipitare anche del 10% mettendo in allarme non solo gli organi dirigenziali
dei Fondi ma anche i gestori finanziari e soprattutto gli associati.
Calma e sangue freddo è stato il rimedio per superare indenni la pandemia finanziaria tanto che al 31 dicembre 2020 si sono
realizzati i seguenti rendimenti sostanzialmente tutti positivi. Un ottimo risultato di fine anno.
Quali insegnamenti trarre? Anche in passato si sono verificate delle perdite nei capitali dei Fondi di
previdenza complementare come nel 2008 (devastante fallimento della Lehman Brothers), nel 2011
(crisi del debito sovrano europeo con possibile default degli Stati coinvolti) e del 2018 (spettro di
recessione globale) ma, ieri come oggi, le perdite sono state recuperate e i rendimenti sono tutti
positivi. In particolar modo la quota di investimenti in azioni, che in quelle situazioni ha subito
maggiormente il trend negativo, ha poi mostrato i rendimenti più interessanti. Infatti acquisti
costanti, mese dopo mese, come nel nostro caso hanno consentito di acquistare più prodotti
finanziari perché di minor valore, sono entrati nel patrimonio e poi si sono agganciati alla ripresa
tanto che già ad agosto 2020 i vari comparti hanno cominciato a virare in positivo.
A marzo 2020, si è toccato il minimo.
L’andamento del valore della quota di per sé non rappresenta una perdita se non si chiede una prestazione. La perdita è solo virtuale e bisogna evitare di effettuare cambio comparto, trasferimenti, anticipazioni, riscatti e prestazioni pensionistiche.
Solo così si evita di realizzare la perdita. Questo è l’insegnamento che ci ha voluto offrire questa maledetta pandemia: resistere, nel vedere precipitare il rendimento a meno 10, alla tentazione ditrasferire il proprio capitale in un altro comparto, magari quello garantito.
Ricordiamo ancora una volta che i rendimenti devono essere valutati in una ottica previdenziale
quindi in relazione agli anni mancanti alla pensione partendo dal comparto dinamico, poi al
comparto bilanciato e solo successivamente al comparto garantito.

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